La Dieta Chetogenica è stata utilizzata storicamente per il trattamento dell’epilessia e negli anni ha acquisito forti evidenze di importanti implicazioni terapeutiche nella riduzione del peso, nelle malattie metaboliche come l’obesità, il diabete e le varie forme di insulino-resistenza, nelle malattie cardiovascolari. Inoltre, dati emergenti, suggeriscono un suo ulteriore ruolo benefico nel cancro, nella sindrome dell’ovaio policistico, nelle forme infiammatorie croniche e in diverse malattie neurologiche e psichiatriche. Diverse evidenze ad esempio indicano la KD come valido strumento per il trattamento dell’emicrania, disturbo caratterizzato da attacchi di dolore neurovascolare ricorrenti, scatenati da un cervello ipereccitabile e ipometabolico in cui i corpi chetonici hanno ministrato esercitare un ruolo ampiamente curativo.
La dieta chetogenica mira alla produzione di corpi chetonici come substrato energetico principale per tutto l’organismo. Si basa su una forte riduzione dell’apporto di carboidati (solitamente compreso tra i 30-40 g/die ) con un relativo aumento percentuale della quota di proteine e lipidi a seconda del peso corporeo e delle necessità proteico-caloriche del soggetto che la deve attuare. Questa distribuzione dei macronutrienti assunti, induce una risposta organica che mima perfettamente quello che avviene nei periodi di digiuno spingendo il nostro organismo a ricavare energia a partire da fonti lipidiche (i grassi che abbiamo accumulato come riserva nel tessuto adiposo) attraverso un meccanismo biochimico che si chiama β-ossidazione degli acidi grassi. I grassi che vengono liberati dai tessuti vengono quindi convertiti in corpi chetonici i quali sono poi inviati a tutti i tessuti per essere utilizzati come fonte energetico. I corpi chetonici diventano quindi il carburante principale, in grado di nutrire perfettamente muscoli, cuore, cervello.
In situazioni di sovrappeso e obesità tale meccanismo biochimico costituisce lo strumento fondamentale per permettere di attingere alle riserve di grasso che sono state accumulate nel tessuto adiposo e rimuoverle selettivamente per procurare energia sotto forma di corpi chetonici. La dieta chetogenica, in questo caso ipocalorica, permette quindi di indurre un’autofagia selettiva, una sorta di liposuzione interna, metabolica con dimagramento prevalentemente adiposo e protezione della massa magra, sempre estremamente preziosa. In situazioni di dimagramento i corpi chetonici risultano utili anche per la loro forte capacità anoressante (tolgono la fame) e l’effetto tonico e di sostegno per cui permettono di elaborare piani alimentari anche con significative riduzioni dell’apporto calorico.
In casi in cui la dieta chetogenica venga utilizzata per scopi diversi dal calo ponderale (es. neurologici o antinfiammatori) la quota calorica deve essere adeguata alle esigenze del destinatario fornendo i grassi necessari alla formazione dei corpi chetonici con gli alimenti. Mai dare la dieta chetogenica di un soggetto obeso ad un soggetto normopeso, nulla di più sbilanciato e scorretto.
Lo schema dietetico deve essere assolutamente personalizzato e costruito su misura del paziente da un professionista sanitario esperto, può essere composto da alimenti naturali o integrato con alimenti sostitutivi (meal replacement) che permettono l’integrazione o la completa sostituzione dei pasti. Questi alimenti sostitutivi, prodotti da aziende specializzate, sono oggigiorno estremamente palatabili e talvolta addirittura preferibili agli alimenti naturali, soprattutto nelle prime settimane di dieta, quando l’organismo deve adattarsi al nuovo stato di chetosi. Essi sono stati minuziosamente strutturati per ottimizzare le condizioni nutrizionali e di comfort del paziente. Solitamente, le modalità più utilizzate sono quelle di alternare pasti con alimenti naturali e pasti sostitutivi, per mantenere, per quanto possibile, gli aspetti di convivialità e di utilizzo sociale del cibo. In ogni caso è stato osservato che l’utilizzo parziale o totale di questi prodotti migliori in modo consistente la compliance alla dieta e i suoi risultati.
Infine la dieta chetogenica può essere elaborata sia con proteine animali che vegetali, con o senza glutine ed è facilmente adattabile alla vita di ognuno di noi.
Trattandosi di una terapia non deve essere considerata uno stile di vita ma uno strumento mirato al raggiungimento di un obiettivo di salute. In situazioni di patologie croniche però la dieta chetogenica può essere riutilizzata anche a cicli o in modo intermittente, alternata ad altre fasi di reintroduzione dei carboidrati. Può quindi essere considerata una terapia ripetibile nel tempo.